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Espressione di uve Nero d’Avola di alta collina. Profumi primari, senza eccessi di maturazione, lo differenziano dal vitigno coltivato nella Sicilia litoranea e pianeggiante. Un assemblaggio di barriques di età diverse conferiscono tannini morbidi ed eleganti, con un legno mai invasivo. È “L’ Amore” che Tasca d’Almerita mette nel proprio lavoro.
CYGNUS Vendemmia 2016
Il suo nome è legato alla storia della famiglia. Omaggio a Richard Wagner che nel 1881 nel giardino di Villa Tasca a Palermo ultimò la stesura del terzo atto del “Parsifal”, ispirato dai cigni che vivevano nel laghetto. Una selezione di Nero d’Avola d’alta collina e Cabernet Sauvignon insieme per raccontare le potenzialità del vitigno siciliano, l’eleganza e austerità della varietà internazionale.
Frutto dell’interazione tra il Nerello Mascalese e i suoli vulcanici dell’Etna, questo vino nasce in terrazze circondate da boschi di castagno e roverella, in un territorio ricco di biodiversità. Tannini morbidi, buona bevibilità e freschezza. Affina in grandi botti di rovere di Slavonia, un legno non invasivo come richiede il Nerello Mascalese.
Descritto per la prima volta nel 1735, il Perricone – detto “Guarnaccio” dai vignerons di Regaleali – viene allevato in Tenuta sin dal 1959. Dallo storico vigneto San Lucio, una selezione ha permesso di costituire nuove vigne da cui proviene questo vino, ricco di polifenoli e aromi speziati, che evocano ricordi di un’antica tradizione enologica.
Il Rosso del Conte, nato nel 1970, è la prima espressione di grande qualità e longevità prodotta in Sicilia. Voluto e creato dal Conte Giuseppe esprime le caratteristiche della Tenuta Regaleali. Alle origini Perricone e Nero d’Avola, coltivato ad alberello nella vigna San Lucio. La sua storia è lunga e fatta di numerose evoluzioni tra cui diverse tipologie di affinamento (botti di castagno dal 1970 al 1987, botti di rovere di Slavonia fino al 1991 e successivamente tonneaux e barrique di rovere francesi). Fu il primo vino da Vigna Unica in Sicilia.
Da una piccola vigna di un ettaro in contrada Rampante una nuova interpretazione dello Chardonnay. L’idea, difficile ma affascinante, di vinificare alle pendici dell’Etna, il vitigno internazionale più celebrato. Si producono circa 5000 bottiglie.
Nel 1985 Lucio Tasca d’Almerita decise di confrontarsi con il vitigno bianco più celebrato al mondo. Dopo una prima sperimentazione con barbatelle arrivate anche dalla Borgogna, impiantò 5 ettari di Chardonnay nella parte inferiore della collina San Francesco, a circa 500 metri di altitudine, con terreni ricchi originati da sedimenti di origine fluviale adatti alle uve bianche di struttura. Capace di coniugare la parte più sapida e fresca con un buon equilibrio.
Pianodario, contrada dell’Etna, è collocata a un’altitudine media di 775 metri s.l.m., tra la frazione di Montelaguardia e Randazzo. E’ un’area di 7,91 ettari di cui 3,8 ettari a vigneto, caratterizzata da terrazzamenti con muri a secco e con una morfologia degradante da Sud verso Nord con pendenza media del 7%. Il territorio in cui ricadono i vigneti è caratterizzato da formazioni di origine vulcanica di età compresa tra i 15.000 e i 4.000 anni.
Il nostro rosato da uve Nerello Mascalese, coltivate sin dagli anni ’70, unisce alla sapidità dei bianchi l’eleganza fruttata dei rossi, regalando diverse possibilità di abbinamento. Il nome richiama i sentori oreali della varietà e le rose che nella Tenuta Regaleali si coltivano da sempre.
Il Nerello Mascalese etneo, grazie al suo colore scarico e brillante, storicamente si presta a produrre vini rosati di qualità. Da una parcella di una vigna in Contrada Rampante, nasce Tefra – dal greco “cenere” - l’insieme dei materiali piroclastici generati da un’eruzione vulcanica. Al naso è delicato e netto, fedele al Nerello Mascalese; in bocca molto dinamico, grazie alla sua freschezza e sapidità
Storicamente un vitigno utilizzato per la sua acidità e la sua produttività, il Carricante è probabilmente oggi una delle varietà più interessanti e dalle diverse sfaccettature ancora da scoprire. Mineralità, note sulfuree, sentori di idrocarburi con l’affinamento. È espressione della verticalità dei vini del Vulcano. Un vino che riflette la natura del territorio da cui proviene, l’Etna.
Dopo 40 anni abbiamo voluto ricordare la prima annata di Riserva del Conte. Stesso vigneto, l’alberello San Lucio, lavorato a mano da oltre 70 anni con la stessa dedizione. Stesso uvaggio, Perricone e Nero d’Avola. Stesso legno, il castagno.